Ode al libro

 4321 - Paul Auster recensione        La canzone di Achille - Madeline Miller - copertina

Ora tocca a lui, al libro. Mio compagno di vita da sempre.

Le immagini si riferiscono alle mie ultime letture; il secondo non l'ho ancora terminato. Due romanzi assai diversi, per genere e stile, hanno scandito il tempo degli ultimi mesi. Mesi difficili.

Condivido una mia semplice produzione, pubblicata tempo fa sui social, che allora camuffai da citazione, la declinai al maschile, non volevo fosse riconosciuta come mia. Ora tolgo le virgolette e indico il genere corretto: il femminile perché parla di me e della lettura.


L’estate per me da sempre coincide con la pausa, la gratificazione della lettura, il sapore del tempo dilatato, il benessere ritrovato. Il mare, l’amore e il conforto del cibo saporito. Quest’anno è andata diversamente. Ho varcato l’abisso della disperazione; ho desiderato sparire, avrei voluto annullare la mia impronta, il qui e ora una tortura insopportabile. Ciò in cui credevo si è trasformato in lama tagliente. Ho avvertito distinti pugnali penetrare nelle carni delle scapole; tentativi andati a segno mossi da spregevole invidia e superficiale indifferenza. 

Sono implosa in mille frantumi che non possono più essere ricomposti.

Ed ecco che i piaceri per incanto mi abbandonano. I libri si trasformano in temibili ostacoli presenti solo a ricordare la mia inadeguatezza: non vi voglio più, sottraete tempo al mio dolore ed io devo soffrire. Piangere e delirare.

Quel tomo amico che mi cullava accompagnando lo sciabordìo del mare, è diventato un monolite polveroso e crudele.

Qualche mese è passato, la mia mente ancora vacilla ma i frantumi sono meno taglienti. Non mi piaccio ma tento il recupero. E tu sei lì, caro monolite; la tua presenza è tormento quando mi ricordi spensierati orizzonti ma ora celi un nuovo compagno: al tuo fianco compare un libercolo, pallido e sottile che attendeva di essere notato. E’ il tuo tempo, caro amico, perché ora è anche il mio; io e il libro, una cosa sola. Un bisogno ancestrale; un organo vitale che alimenta. Mille e più riflessi della mia esistenza; balsamo e cura.

Ode al libro, dunque.


Ho condiviso un frammento molto intimo.

Per la cronaca, ora sto meglio; la lettura prosegue, lenisce le ferite e mi conforta.


Breve recensione: il romanzo di P. Auster è molto impegnativo: sliding doors, sequenze impegnative da ricostruire. Quattro versioni dello stesso protagonista, Archiebald Ferguson, quattro vicende che restituiscono quattro anime di una persona. Pochi, ma solidi, i punti fermi.

Scrittura scorrevole e invidiabile capacità narrativa.

La Canzone di Achille è una lettura distensiva, permette di seguire la crescita di Patroclo, il legame di amicizia con Achille che forse prelude ad un amore sincero. Non è il romanzo del secolo ma ne apprezzo l'originalità sebbene sfrutti una materia, l'epica dell'Iliade, assai nota.





Commenti

  1. Ho sentito ciò che hai scritto, forte nelle mie ossa. Grazie

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  2. Non sono un’accanita lettrice. Ma posso sicuramente dire che quando riesco a leggere, mi sento una persona migliore.
    Queste lame che ci tagliano da dentro fanno troppo male, ma aiutano a scoprire la nostra vera essenza.
    Della Miller ho letto Circe, bellissimo libro che rileggerei. La canzone di Achille è in lista

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  3. Solo questo ❤️
    Non servono altre parole.

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