Io, vecchia megera

 

Ciao,

ogni tanto questo blog apre le porte, è necessario arieggiare i locali e rinfrescare l’ambiente con la brezza marzolina.

Quando mi riavvicino a questo esperimento di scrittura, ripercorro inevitabilmente le tappe che hanno segnato la mia esigua produzione e si avvicendano le emozioni e talvolta gli imbarazzi. Quanta urgenza di tirare fuori l’indicibile e quanta ingenuità. 


Da tempo immemore sono combattuta tra il bisogno di condividere i miei pensieri e i miei interessi e il pudore di non imporre gli stessi a chi mi legge. Vorrei solo esprimere ciò che davvero mi piace e umilmente lo metto qui, in un blog chiuso che ogni tanto dischiude un varco per raccontare qualcosa. 


In questi mesi di assenza, la vita è trascorsa con il normale concitato ritmo degli impegni: lavoro, famiglia e amici. Alcuni di questi sono evaporati, puff -scomparsi-, altri si sono inaspettatamente materializzati sul mio cammino e altri ancora…mah, sono lì, talvolta fanno capolino. Ed io che ruolo gioco in queste relazioni? Sicuramente l’”evaporazione amica” dipende in gran parte dalla sottoscritta e me ne dispiaccio -forse- ma in questi ultimi tre anni si è compiuta una sorta di prodigio: non riesco più a fare buon viso. E questo, signori della corte, non piace affatto. Dov’è finita l’affabile Novelli che accoglie, partecipa e annuisce? La combo psicoterapia + piccola (?) mazzata della vita ha tolto di mezzo il filtro dell’accondiscendenza perenne e svela la megera nella sua integrità.


Non vi stupirà sapere che la lettura ha continuato ad essere la compagna costante, ha scandito, condito e sempre confortato anche se l’ultimo romanzo che ha transitato sul mio comodino mi ha turbata non poco.


Qui si narra la storia di Caterina Medici da Broni, una donna vissuta a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, le cui vicende risultano enunciate negli atti ufficiali del processo per stregoneria. L'autrice ne dipinge un ritratto che oscilla tra verità e verosimiglianza, facendo proprio il canone manzoniano: la protagonista appare così vittima di una Storia -con la S maiuscola, quella fatta e scritta dagli uomini- che non concede spazio all'iniziativa femminile. E se la femmina in questione è una povera fanciulla schiacciata dalle prove della vita e dall'appetito maschile, beh, l'epilogo è purtroppo scontato.

Mi piace immaginare che Caterina, governante, prostituta suo malgrado, avventuriera e strega, possa assurgere ad archetipo femminile, metafora dell'altro lato del mondo che quando libero, colto e intraprendente diventa pericolosa minaccia. Oggi le cose sono ben diverse, vero?!

La scrittura non omette alcun particolare, neanche il più truce e forse per questo è bene affrontarne la lettura ben equipaggiati.

Prima di lasciarvi l'elenco delle mie letture recenti, vorrei lanciare un invito: mi farebbe piacere ricevere un riscontro da chi si avventurerà nella lettura di questo romanzo. Sarebbe bello che il blog diventi davvero un circolo di lettori, siete tutti invitati ☺️.


Letture appena concluse:





Ora non mi resta che dichiararvi la mia prossima lettura:


Ho la sensazione che l'ex commissario Rebaudengo in questo romanzo dia il meglio di sè, tra un bicchiere di Pelaverga e un mistero da risolvere. Dove? Tra il basso Piemonte e la Liguria di Ponente: il nostro territorio diventa finalmente teatro di scenari inquietanti -dico basta alla narrazione romantica del paesaggio scandito da colline pettinate, vino, nocciole e amori. Blah. 
Che la polemica - e la lettura- abbia inizio.




Commenti

  1. Ti leggo sempre volentieri. Un’amica che è rimasta.

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  2. Ti stavo aspettando, è sempre un piacere leggerti, una dolce coccola💛
    Tornando però megera per un attimo, rimango convinta che alcune amicizie si debbano lasciare andare, senza avere paura della solitudine (nel mio caso)

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    1. Ciao! Grazie Sil, concordo sulla necessità di lasciar andare anche se il fatto di essere stata io a tagliare il filo dell'amicizia un po' mi amareggia. Non ho paura della solitudine e anche questo mi spaventa: talvolta la anelo. Megera inside 🧙‍♀️

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  3. Ciaooo, ti ho aspettato ho tantissimo!!
    Intanto ti devo umilmente confessare che non ho le doti necessarie x poterti essere utile nelle mie riflessioni, ma ti ringrazio sinceramente x aver risvegliato in me il piacere della lettura!! Per esempio l'estate scorsa ho letto 'Ferrovie del Messico' e l'ho molto apprezzato...
    Poi ultimamente ho letto 'Tata' e anche questo è stato apprezzabile.
    Comunque proverò a cercare questi ultimi che suggerisci..
    Intanto ti mando un forte abbraccio e bon travail!!
    luigina

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    1. Luigina, hai questo super potere: mi fai commuovere un sacco. Non sai quanto questo tuo commento mi conforti e mi lusinghi. Tatà di Valérie Perrin è nella mia lunga lista dei desideri, lo leggerò senz'altro. Ricambio l'abbraccio con tanto affetto e... bon travail à toi aussi 😘

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