LABIRINTI
Avete presente quando vi trovate davanti a qualcosa che vi atterrisce ma di cui non riuscite a fare a meno? Io no, fino a che non mi sono imbattuta in questa lettura. Thilliez pare sia il genio francese del thriller, non lo conoscevo e devo ringraziare la mia amica che non sbaglia un colpo. Sapete, si può misurare il livello di sintonia dall'efficacia del dono musical-letterario, credetemi. E lei, la mia amica, deve aver capito quanto le narrazioni intricate, inquietanti e tetre mi spaventino e mi allettino. Ho bisogno di un* brav*, vero? Labirinti si apre con l'immagine della giovane poliziotta Camille alle prese con un caso che si configura subito difficile e confuso poiché la sospettata, nonché unica superstite, giace in un letto d'ospedale priva di memoria. Lo psichiatra, il dott. Fibonacci (un cognome quanto mai pertinente) mette Camille in allerta: la storia che egli le racconterà sembrerà incredibile ma va ascoltata -letta- con attenzione altrimenti si per...