Abbiam delle belle buone lingue

 





Ho sempre avuto una certa riluttanza verso le feste comandate, le percepisco come un'indotta forzatura al giubilo. Colloco tra queste la festa della donna. Nata con nobili intenti, rievocazione di tragedie e rivendicazione di diritti non ancora acquisiti, trovo assai triste e svilente la necessità di rimarcare oggi l'esigenza di dedicare una giornata al genere femminile. Oggi è la nostra festa, domani però rientreremo nei ranghi, torneremo al nostro posto e se ieri abbiamo spignattato a sufficienza, possiamo prolungare la durata dell'esilio dai fornelli. 

Sempre voce fuori dal coro io, ma a ben guardare non faccio altro che inserirmi tra le boutade che oggi invadono social e carta stampata. Non sono per nulla originale, direi decisamente prevedibile. 

Stamani via whatsapp mi è giunta la prima dedica della giornata: un'immagine in cui una fanciulla trascrive su un muro scalcinato la frase Non lasciare che le tue padelle brillino più di te. L'ha pubblicata mia mamma sul gruppo mammut e filiut costituito da quattro donne: figlie e sorelle. Abbiamo condiviso vita familiare, le gioie e i dolori della crescita, noi tre fratelle ci siamo tirate letteralmente i capelli e abbiamo prodotto con creatività insulti assai coloriti lanciati una contra l'altra ma sappiamo stringerci  per proteggerci, sappiamo fare scudo quando vediamo la vulnerabità. Questo lo dobbiamo a lei, madre rossa malpelo. Coriacea chioccia dal fare teutonico, Giano bifronte un po' generale e un po' Ghandi. Colei che ci ha sempre protetto spronandoci a reagire...e soprattutto a restituire i Tupperware vuoti. Possibilmente cantando Sebben che siamo donne


Commenti

  1. Madre rossa malpelo mi è sempre piaciuta molto. Evviva le madri teutoniche a metà strada tra il maresciallo e l'asceta.

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  2. Mammut rossa malpelo❣

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