Enjoy the silence


Della scrittura e del silenzio 

In un raro momento di insonnia mi trovo a riflettere sul senso della scrittura.
Potrei partire dall'atavico bisogno di comunicare, dalla storia della lingua, dal rapporto tra significato e significante ma la riflessione invece vira spontanea su quanto il linguaggio strutturi il pensiero. 
Contrariamente a quanto l'istinto ci porti ad asserire - ovvero che il pensiero anticipi e crei il linguaggio - possiamo con facilità capire quanto siano invece le parole a dare forma ai concetti. Essi prendono vita solo qualora il cervello sia in grado di concepirli, solo se si possiede il lessico necessario per realizzarli. Non lo dico io, ma Vygotskij e Sapir-Whorf.
Si potrebbe quindi essere soddisfatti delle proprie contorte elucubrazioni verbali, dei cavillosi pensieri astratti; essi potrebbero essere, secondo il sillogismo sopra descritto, sintomo di grande intelligenza e competenza lessicale laddove il silenzio manifesti, invece, povertà cerebrale. 
E qui mi si incricca il pensiero, le sinapsi vanno in corto. 
Mi oppongo, vostro onore del tribunale dell'area di Broca, mi oppongo e sfido la corte. 
Voglio riabilitare il valore del silenzio, del taciuto e lo asserisco da logorroica quale sono. Questo blog testimonia il mio bisogno di condividere attraverso la parola scritta e chi mi conosce sa quanto ami cianciare ed esprimere il mio pensiero. Ma in questa metariflessione giungo ad asserire che parola e silenzio forse viaggiano in simbiosi, che l'una compensa l'altro, in uno stretto rapporto di diretta proporzionalità. All'aumentare dell'una è necessario compensare con un incremento dell'altro. Quanto sono belle le persone che sanno tacere, che contrastano la loquacità con un sapiente silenzio? 
Quindi ora taccio e mi scuso qualora io abbia imposto la mia voce e il mio scritto; chiedo perdono per i miei commenti non richiesti e per questo blog che probabilmente collide con il grande bisogno di silenzio.
Un bel tacer non fu mai scritto.




Commenti

  1. Io e te riusciamo a comunicare anche stando in silenzio ed è una capacità di cui sono onorata.

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